Caro (vorrei poterti chiamare per nome, ma dal momento che ancora non ci conosciamo, concedimi di chiamarti ‘collega’).

La prima cosa che vorrei dirti è che ti capisco.

Infondo… chi meglio di un altro titolare di agenzie può comprendere al meglio i timori che si hanno in questo lavoro, le ambizioni e le problematiche che ci stanno dietro?

Mi rendo conto che in alcuni casi non è facile ammettere i propri timori, soprattutto se mentre stai leggendo queste parole mi vedi come un tu concorrente.

Se ti tranquillizza però, io non sono davanti a te in questo momento.

Sei tu e tu.

Puoi dirmi che sto dicendo un sacco di cazzate, come puoi ammettere cose che non ammetteresti mai se fossimo uno difronte all’altro.

Ma io non ci sono. Sei solo tu.

Quindi concediti di abbassare le barrire e, per favore, leggi attentamente le confidenze che sto per farti.

Quando ho iniziato questa avventura temevo che se iniziavo a collaborare con altre agenzie, potessero rubarmi i clienti.

Temevo anche che professionisti esterni potessero venire a conoscenza del know-how e delle procedure interne, che a lungo e con fatica ho costruito nel corso di questi anni.

O forse era solo una questione di “sicurezza”?

…L’idea di esternalizzare una parte di produzione mi spaventava, in quanto non avrei avuto il controllo di ciò che succedeva.

C’è qualcuno di questi timori che hai avuto/hai anche tu?

Perchè se è così, oltre ad essere colleghi, siamo anche sulla stessa barca.

E se ti consola non siamo i soli…

Oltre a noi due, là fuori c’è qualche altro migliaio di pazzi furiosi che come me e te un giorno della propria vita ha deciso di fare quel salto in più e aprire una società.

E non so te, ma non ti nascondo che pure quel giorno io ho avuto paura.

E se va male? E se non riesco a trovare clienti? E se, e se… 

Da una parte stare fermo, non rischiare e non darmi la possibilità di crescere professionalmente, rifiutando le responsabilità che mi avrebbero fatto crescere, sia come professionista che come uomo.

Dall’altra il non sapere a cosa sarei andato incontro, ma agire. Muovermi. Fare. Dare un senso alla mia vita professionale. Ambire a qualcosa di più.

Ho scelto la seconda strada.

Proprio come hai fatto tu.

Quindi, che senso avrebbe, se dopo questo rischio iniziale che mi sono preso, mi fermo difronte ai rischi successivi che incontro?

Inoltre, non so come la vedi tu, ma se c’è una cosa che mi ha insegnato la vita (e non solo quella professionale), è che da soli non si va molto distanti.

I più grandi risultati e soddisfazioni che ho raggiunto nella mia vita, sono stati resi possibili perché mi sono fidato di percorrere tratti di vita con altre persone.

Non tutte le relazioni che ho cercato di costruire sono andate a buon fine, ma tutte mi hanno insegnato qualcosa.

E come disse una persona molto più saggia di me “l’unica vera sconfitta è quando ti accade qualcosa nella vita, e non impari nulla”.

Ecco perché, anche se nel collaborare con altre agenzie mi espongo di fatto a dei rischi, alla fine ho scelto di correrli.

Non è detto però che tu sia della stessa idea.

Non sapendolo, nel caso la pensassi come me, clicca sul bottone qui sotto e scopriamo come possiamo unire le nostre forze per aiutarci a vicenda e collaborare assieme.

A presto,

Tobia.